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L’humus di lombrico come tutti i concimi organici va interrato per evitare che perda i suoi effetti benefici, solo sui campi inerbiti e con linee di prodotto molto fine, può essere distribuito in copertura. Per le piantine orticole, invece, basta distribuire la quantità di un bicchierino da caffè nel foro praticato nel terreno e mettere la piantina con la zolla di torba o di altro substrato colturale utilizzato a diretto contatto. Questo perché l’humus, essendo anche un ottimo biostimolante, avendo al suo interno fitormoni come auxine, gibberelline e citochinine, aiuta notevolmente lo sviluppo della pianta o dei semi messi a dimora.
Nei rinvasi gli effetti migliori dell’humus si hanno mischiando al terriccio una percentuale del 10% massimo 15%, mentre nei vasi basta un cucchiaio di humus ogni 5/6 mesi. Invece in fertirrigazione e concimazione fogliare utilizziamo linee specifiche, chiamate hydrolombricò, applicandone pochi grammi per litro, da 1 a 3 g/L come biostimolante, 5 g/L per una reazione più marcata.
Consigliamo solitamente di somministrarle ad intervalli di 7/10 giorni, per rafforzare la pianta, aiutandola a resistere ad avversità di carattere biotico e abiotico.
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