Finalmente dopo molti lustri chi ci governa ha capito che il mondo che conosciamo è diventato una pattumiera a cielo aperto.
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Ora la Comunità europea ha rivisto determinate posizioni ed è passata l'idea che in discarica deve finirci solo quello che effettivamente non può essere reciclato. Per molti anni gli scarti di lavorazione agroalimentare, i letami, sono stati considerati rifiuti, tanto che anche gli scarti organici cittadini venivano smaltiti nelle discariche. Ancora oggi in Italia è così, ma ancora per poco.
In effetti il Parlamento europeo ha approvato un nuovo regolamento per l'utilizzo dei fertilizzanti organici. Questo di fatti porta a tre principi cardine:
- Ridurre i rifiuti portati in discarica: quasi la metà di questi rifiuti sono di matrice organica. In questo modo si aumenta il riciclo organico per produrre buoni ammendanti organici e si da una scelta più ampia e conveniente ai consumatori e agli agricoltori europei.
- Si pongono limiti ai contaminanti aiutando l'ambiente e la salute dei cittadini.
- I fertlizzanti "innovativi" prodotti da matrici organiche di scarto o riciclate promuoverebbero uno sviluppo dell'economia circolare, riducendo la dipendenza dai Paesi terzi di concimi chimici.
Ad oggi in Europa solo una piccola quantità di scarti organici è utilizzato come ammendante organico, intorno al 5% di tutta la matrice organica, e pensare che potremmo sostituire fino al 30%-40% dei concimi minerali utilizzati fino a ora.
Uno dei principali costituenti dei concimi chimici è il fosforo (P), che la Commissione ha individuato come una materia prima fondamentale, ed essendo deficitari di fertilizzanti fosfatici, li importiamo per oltre il 90% da paesi al di fuori dell'UE. La Commissione ha valutato che si potrebbero recuperare almeno 2-3 milioni di tonnellate. rispetto alle 6 milioni di tonnellate consumate annualmente, si potrebbero recuperare da farine animali, fanghi di depurazione e scarti biodegradabili.
Altresì i deputati del Parlamento europeo hanno deciso per i metalli pesanti, in particolar modo il Cadmio, di diminuire i valori limiti passando da 60mg/kg a 20mg/kg entro 12 anni, questo perchè il cadmio si accumula negli alimenti della catena alimentare umana e può rappresentare un grave rischio per la salute umana, per gli animali e per l'ambiente.
Inoltre al momento solo i concimi chimici e minerali sono sottoposti a regolamentazione europea, di fatto i fertilizzanti organici difficilmente possono essere venduti all'estero per la difforme normativa in materia fra i vari stati membri.
Quindi anche per ridurre le altre emissioni di CO2 e i maggiori consumi energetici che i concimi chimici hanno, con questo regolamento europeo si cercherà di stabilire i criteri di sicurezza, di qualità e ambientali, per i fertilizzanti che potranno recare sulle confezioni il marchio CE e potranno essere commercializzati su tutto il territorio europeo.
Si stabiliranno gli obblighi di etichettatura per informare gli agricoltori in modo più chiaro dei contenuti di sostanze nutritive presenti in quel determinato ammendante organico.
Per chi invece come produttore vuol vendere i suoi prodotti solo sul proprio mercato nazionale, è fatto salvo il conformarsi solo alla normativa nazionale vigente e gli Stati membri resterebbero liberi di consentire sui propri mercati l'immissione di fertilizzanti non conformi ai requisiti regolamentati dall'UE.
Quindi da ora dovrebbe essere più facile vendere in tutta Europa i fertilizzanti organici, prodotti da scarti di lavorazione agroalimentari, frazioni organiche da raccolta differenziata, residui di potature e altri prodotti organici riciclati
Articolo tratto da suoloesalute.it
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